Il progetto di Fotografia Alchemica dell'Anima Femminile prende vita, in maniera spontanea, già dal 2013, con la prima richiesta di un servizio fotografico da una ex collega.

La richiesta nasceva da un voler fare una sorpresa al proprio marito. Il "pretesto", quindi, di farsi delle foto per altri nascondeva, inconsciamente il bisogno di ritrovare Sé stessa, soprattutto dopo momenti di smarrimento e stanchezza.

Fu solo l'inizio perché, dopo lei, arrivarono richieste di altre donne che mi contattarono per chiedermi di essere fotografate.

Gli incontri che tenevo con loro erano sempre impostati sulle stesse basi: stavamo assieme, passavamo quel tempo parlando di noi in uno scambio alla pari, a volte davanti ad una tazza di tè o un calice di vino e, nel frattempo, io scattavo e cercavo di cogliere sfumature dell'Anima che era lì, davanti a me, e che semplicemente si manifestava.

 

Mentre si raccontavano in tutte le loro emozioni: gioia, rabbia, tristezza, disperazione.

Spoglie entrambe da qualsiasi aspettativa in un miscuglio di emozioni, senza alcuna regola prestabilita se non rilassarsi e dimenticarsi della macchina fotografica.

 

Chiamate a "giocare" e a entrare nella leggerezza, senza giudizio, ridevamo, piangevamo insieme e ci abbracciavamo.

 

Più di tutto qualcosa cambiava già lì, in quel manifestarsi libero.

Quel Sé a volte ignoto, quel Sé che avevano paura ad incontrare e a guardare in faccia, come se rivelasse delle parti di loro poco "amabili" o degne di considerazione, era in realtà la chiave di volta per un processo di ri-conoscimento ed accoglienza di Sé.

Ed era lì che mi accorgevo, giorno dopo giorno, scatto dopo scatto, del potere terapeutico di un incontro fotografico nato per gioco ma che, in realtà, conteneva in Sé un bisogno di guardarsi con occhi diversi per vedersi "belle ed amabili".

 

Dopo ogni incontro con ognuna di loro abbiamo elaborato assieme quelle immagini: a volte da sole altre volte con la mia guida, ognuna di loro vedeva emergere parti nuove di Sé, passando a volte per il rifiuto per poi tornare, nel tempo, ad accoglierle ed amarle oppure a stupirsi di Sé, di quella Femminilità che non si credeva di "avere".

In un processo di cambiamento e consapevolezza, tornavano nelle loro vite brillando un pò più di prima, con una nuova Forza e Luce.

 

Questo è il potere della Fotografia dell'Anima Femminile. Questa è la magia della Fotografia Alchemica.

Alcune Testimonianze delle Donne

Giulia, 43 anni

Quando guardavo le tue foto pensavo che sarebbe piaciuto anche a me farmi fotografare.  Ma poi non era mai il momento buono.  Troppo gonfia.  Troppo grassa.  Troppi brufoli.  Poco luminosa. Poco interessante. Sempre troppo o troppo poco.  Comunque mai abbastanza per i grandi amori della mia vita: mia madre e mio marito.

Lasciarmi andare ai tuoi scatti,  anche se non mi sentivo adeguata, mi ha permesso di rivedermi coi tuoi occhi. Bella. Sensuale.  Eppure io non mi vedo così.  Non sempre. A volte. Dipende dalla mia altalena. Della mia ricerca di equilibrio.  Sono un pezzo del lavoro che sto facendo per amarmi e accettarmi.  Grazie.  Queste foto sono il dolore che va e la luce che arriva.

 

 

Roberta, 54 anni

Ieri sera, dopo il nostro incontro, ho dormito per la prima volta con la mia sottoveste e mi sono sentita benissimo dentro alla sottoveste e ho dormito profondamente. 

Avevo La preoccupazione del sentirmi giudicata. Ho bisogno di ridere...ma in realtà mi viene da piangere Nella foto si vede chiaramente qual'è  il pezzo che dovrebbe andarsene (pancia con cicatrice) La cicatrice la considero una parte della mia storia non sento che mi da fastidio sai

È possibile che io sia rimasta legata ad immagini del passato ...... che mi impediscono di accogliere la nuova Donna che sono (vale) … Si mi piaccio e mi amo tanto  Mi ammiro tutte le sere prima di andare a letto e tutte le mattine quando mi alzo

 

Giovanna, 44 anni

ho fatto una cosa che mi ha permesso di uscire dalla mia area di comfort di entrare più in contatto con me di scoprire qualcosa di me per esempio che mi giudico molto, che faccio fatica a lasciarmi andare e poi nelle foto ho visto me stessa, Eleonora, come sono io dentro lì è uscito 

Avevo paura di vedere quella che sono. Credo anche paura di vedere la mia femminilità.

Forse di lasciare andare la mia femminilità, di far uscire questa mia energia femminile che so di avere ma che spesso trattengo per credenze passate dalla famiglia, le solite per cui la femminilità non va espressa troppo

 

Giulia, 54 anni

sono contenta di non averti usato x far risaltare una maschera di donna, figa, sono quella che sono. Ed ho una percezione più tonda di me ….Ora so che la vittima ed il tiranno sono due facce della stessa medaglia, so quanto posso esser vittima e tiranno di me stessa,...non esser mai certa del valore delle cose che ho fatto.

 

Assunta, 60 anni

Ogni volta che mi trovo di fronte a un obiettivo tornano i ricordi d’infanzia, in cui mi sentivo goffa e inadeguata, una specie di piccolo Fantozzi accanto alle mie sorelle, belle, alte, attraenti.

L’occhio dell’obiettivo mi fissa, mi imbarazza.

Farsi fotografare da Ester mi ha fatto rivivere la piacevole sensazione di sorprendermi di fronte alle centinaia di altre ME che popolano il mio corpo.

 

Marzia, 30 anni (ex oncologica)

Questi scatti mi hanno permesso di andare oltre a quello che io vedevo di me stessa

Ho riconosciuto un corpo che ha affrontato dure battaglie e ne porta ora le cicatrici con grande orgoglio. 

Quel corpo che ho tanto odiato ora lo adoro e ho imparato a riscoprirlo per me stessa in primis, perché sono io la sola e la prima a doversi amare

Ho imparato a guardarmi dentro e dar voce a ciò che fino a quel momento ho tenuto nascosto e soppresso

Durante il servizio fotografico mi sentivo spaesata, incredula di quello che stavo facendo, ma mano mano che la macchina scattava mi sentivo finalmente libera di mostrare di essere me stessa senza filtri e senza accorgimenti per non dare fastidio a chi mi stava attorno 

ERO IO E BASTA

 

Gianna, 57 anni

Un sacco di emozioni mi hanno coinvolto e fatto riflettere.

Ieri sera sono uscita con amici e mi sentivo bellissima. e mi hanno detto che ero più fiera, più bella, più sicura proprio come mi sentivo!

Imparare a conoscere noi stessi è la parte più difficile della vita. 

A distanza di un anno riguardo le foto e riguardando le mi accorgo che sono diventata accogliente verso alcune cose che vedevo di me che non mi piacevano

mi rendo conto che oggi da quel giorno sono più nel sentire che nell'immagine di quel qualcosa che voglio o volevo rappresentare di me quindi mi ascolto di più e assecondo il mio sentire.

 

Astrid, 42 anni

qualche bel scatto è stato "una botta di autostima"  che fa bene all'anima… e ammetto che ogni tanto vado a rivedermele, secondo me sei riuscita a far "emergere" qualcosa di me...in molte foto "mi riconosco" cosa che difficilmente mi era successo in passato...

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